09/02/12

Perché esiste il mondo

Un universo privo di senso non ha senso
Perché esiste il mondo

Tu sei l'Eterno e non sapevi cos'è il tempo e la fine del tempo.
Tu sei il Senza Confini, e non sapevi cosa vuol dire essere prigionieri in un corpo.
Tu sei Benevolenza e non conoscevi il significato della parola "nemico".
Tu sei la Verità, e pertanto come potevi immaginare cosa vuol dire essere nel dubbio.

Per capire hai creato.

E a quel fuoco primordiale hai imposto leggi ben precise, affinché l'intreccio sapiente di innumerevoli condizioni quasi impossibili, potesse infine generare l'intelligenza, lo strumento che permetteva alla materia inerte di arrivare a comprendere se stessa ed autotrascendersi nel pensiero ed il pensiero autotrascendersi nel dono gratuito.
Dopo un percorso lungo e tortuoso, la parola creatrice che avevi posto fuori di Te, a Te ritornava e Ti faceva ricco dei frutti raccolti lungo il sentiero della lontananza.
Così hai potuto guardare e guardarti attraverso gli occhi del bambino che vede per la prima volta la luce del giorno, ed attraverso quelli del vecchio che all'ultimo giorno li chiude.
E sei stato in tutti i pensiero pensati: nelle emozioni gioiose, nei terrori della notte, nell'entusiasmo di una scoperta, nella delusione di un amore perduto.
Sei stato con chi ha dato la vita e con chi l'ha presa, con l'eroe e col vile, ed hai sorpreso tutte le ramificazioni e le complicazioni che fanno povero e ricco e genio e stupido ogni essere umano.
Hai avuto bisogno di noi, e nulla di ciò che siamo e siamo stati è andato dimenticato o perso.
Nella terra della lontananza noi abbiamo scavato delle tane dove Tu non c'eri e Tu hai visto in noi cosa vuol dire non-essere. Le tenebre sono entrate nella luce, ma la luce le ha accolte ed anche il non-essere ha acquistato un senso.
Le scintille salgono dal fuoco e vi ritornano. Siamo stati sparsi come briciole e torniamo ad essere pane.
E poi, pur divenendo immortale per l'essere un pensiero della Tua mente, io resterò io, anche se in Te, e Tu Totalmente Altro, anche se in me. Ed essendo in Te, io come tutti gli altri, e pur non perdendomi, dagli altri potrò ricevere tutto ciò che non sono stato e troverà così risposta quel perché tante volte gridato dal fondo della dura esperienza della diseguaglianza.
L'uomo è il Tuo esploratore: entra dove Tu non puoi entrare e torna a raccontare ciò che ha visto.
La mia storia è breve e poco importante. Ma senza di me non la avresti vissuta.

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